martedì 5 aprile 2016

#2 - La mia scelta

Scegliere di diventare un'exchange student è una decisione semplice e difficile al tempo stesso.

Amo viaggiare e ho sempre amato farlo, ma quest'esperienza non sarà un semplice viaggio e ne sono consapevole: sarà molto più difficile, ma sarà anche molto più appagante, sarà una prova di vita che dovrò affrontare da sola, in un "mondo" diverso dal mio. Ma non è forse proprio questa diversità a spingermi ad avere sete? Sì sete, sete di conoscere nuovi Paesi, persone, culture, modi di pensare e di vivere...sete e voglia di provare una vita differente dalla mia per qualche mese.

Mi è capitato tante volte di rispondere alla domanda "perchè vuoi farlo?" e una risposta che vorrei riportarvi oggi è una delle prime che diedi: "per apprendere oltre le pagine di un libro, per conoscere ciò che non può essere studiato su un banco di scuola".

La verità è che mi è capitato diverse volte di riflettere, sia per la scuola sia per moltissimi altri fattori,  se ne valesse davvero la pena e...beh ancora non posso dirvelo e forse non potrò mai farlo poichè non siamo tutti uguali, ma dentro di me qualcosa di più forte a tutti i timori ha chiesto di ascoltarlo ed ha avuto la meglio. Sì è vero le paure sono tante e non piccole, ma il desiderio di intraprendere questo percorso è molto più grande.

Se anche voi avete deciso di intraprendere un percorso simile, magari più breve o più lungo rispetto al mio, o se state pensando di intraprenderlo in futuro, vi voglio lasciare qui sotto una poesia, intitolata "Itaca", di Konstantino Kavafis, che a me è piaciuta davvero tanto e da cui ho potuto trarre diversi spunti per riflettere.

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.



               -Sarah

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