martedì 27 settembre 2016

#7- Primo mese

È passato parecchio tempo dall'ultima volta che ho scritto un post, ma sono viva, viva e negli Stati Uniti.

È ormai più di un mese e mezzo che la mia casa non è più un appartamento nella provincia di Milano, ma piuttosto una villetta tra le campagne del Michigan. 

Un mese e mezzo in cui ho iniziato a conoscere il mondo che mi circonda, i volti e i luoghi che mi accompagneranno in questo percorso.

Un mese e mezzo in cui l'inglese, quella lingua che tanto amo, è diventato il mio più grande strumento di salvezza e al tempo stesso la barriera più odiata che non sempre mi permette di esprimere me stessa come vorrei.

Un mese e mezzo in cui ho imparato ad amare il mio Paese, l'Italia, e ad apprezzare l'America, questa terra dalle tradizioni a volte così strane e diverse dalle nostre, che forse poi così diverse non sono.

Un mese e mezzo in cui, senza accorgermene, ho imparato a chiamare mamma e papà due persone che fino a poco fa erano per me perfetti sconosciuti.

Un mese e mezzo di cambiamenti, nuove esperienze, piccoli o grandi successi e fallimenti.

Un mese e mezzo in cui ho iniziato a riflettere sulla mia persona, le mie debolezze e i miei punti di forza.

Devo dire che si tratta di un'esperienza non sempre semplice e a volte lo scoraggiamento si fa sentire, portando con sé insicurezze e domande come "cos'hai fatto, perché sei partita?", alle quali però una risposta è fornita ogni giorno dalle esperienze che vivo, da ciò che mi accade e dai sentimenti che provo.

Un mese e mezzo, il primo, da exchange student.

venerdì 5 agosto 2016

#6- Final Countdown

Ebbene sì, come avrete intuito dal titolo ho una grande novità da raccontarvi perché proprio due giorni fa mi sono stati spediti via mail la convocazione, i biglietti elettronici e le ultime documentazioni per la partenza.
Il count down in realtà lo avevo già avviato da qualche tempo, ma finché non ho visto la mail ufficiale con gli orari dei voli non ho potuto crederci...Partirò martedì 9 agosto verso le 6 passate del mattino alla volta di Francoforte, dove farò scalo per diverse ore aspettando un secondo volo diretto a Chicago. Da qui poi in serata salirò sull'aereo con destinazione finale Kalamazoo, Michigan, la località in cui verrà a prendermi la famiglia ospitante per accompagnarmi nel villaggio di Marcellus.


Si prospetta un luungo viaggio insomma, che con le sue quasi 27 ore totali mi fa paura al solo pensiero, ma d'altra parte si tratta anche del viaggio che segnerà l'inizio di un'esperienza tanto desiderata e quindi, tutto sommato, penso che potrò sopportarlo.
Ciò che mi rassicura inoltre è che durante l'odissea di questo viaggio e degli scali non sarò sola, ma con me ci saranno altri exchange students italiani e non solo e quindi già a Malpensa incontrerò diversi ragazzi che avevo conosciuto durante l'orientation a Roma (prima o poi vi parlerò anche di questo, promesso), mentre a Francoforte incontrerò Milla, la ragazza finlandese che verrà ospitata dalla mia host sister.

Ormai il fatidico giorno è alle porte e io, se da un lato sono pronta a spalancare queste porte, dall'altro non posso nascondere la paura di non trovare le chiavi giuste per aprirle...Ma voglio pensare positivo e credere che se non dovessi trovare subito queste chiavi è semplicemente perché non avrò spinto lo sguardo fino all'ultimo angolo della borsa, dove puntualmente vanno a nascondersi e puntualmente non si ha voglia di andarle a cercare. In fondo i timori e le preoccupazioni è forse normale che si facciano sentire a pochi giorni dalla partenza poichè si tratta di lasciare una vita costruita in diciassette anni per iniziarne una nuova da tutt'altra parte del mondo, ma non sarebbe normale se questi timori mi impedissero di vivere quel sogno che ho a lungo desiderato e ora, quasi incredibilmente, sta per materializzarsi in vita reale.


 



 -Sarah

martedì 2 agosto 2016

#5- Navigando

Ciao a tutti! Ancora una volta mi scuso se è passato parecchio tempo dall'ultimo post, ma questa volta sono state le vacanze ad impegnarmi davvero molto!
Ma niente paura ora sono tornata e...beh mi sono accorta di essere arrivata al quinto post senza aver mai menzionato l'agenzia con cui partirò, quindi ho pensato di dedicare un piccolo spazio proprio a questo argomento.
La scelta dell'agenzia è uno dei primi fondamentali passi che un exchange student deve compiere e si tratta di un passo che non è affatto semplice poiché ormai non sono poche le organizzazioni che si occupano di questo.
Una delle più conosciute è sicuramente Intercultura, un'ottima soluzione che permette di partire anche con quote minori (in base al reddito), ma prevede un iter particolare per la scelta dei candidati e dei Paesi in cui recarsi e per questo motivo ho preferito "scartarla" dal momento che avrei dovuto sostenere le selezioni prima di conoscere l'esito del concorso INPS. 
Le altre agenzie che ho poi preso in considerazione sono Wep, Bec,Interstudio,STS, Astudy e Navigando...si okay quasi tutte! C'è stato un momento in cui ho creduto di impazzire perchè avvertivo che da questa scelta sarebbe dipesa la mia intera esperienza all'estero, ma non sapevo con quale criterio preferire un'organizzazione all'altra dal momento che sembravano offrire tutte i medesimi servizi. Alla fine la mia scelta è ricaduta su Navigando poiché ero già partita con questa per una vacanza studio e avevo potuto conoscere la sua professionalità e serietà. Inoltre il partner estero, YFU USA, mi ha fin da subito fatto un'ottima impressione ed ho apprezzato il fatto che le famiglie non fossero pagate, ma volontarie, il che significa che decidono di ospitare in quanto spinte  dal desiderio di farlo e non per la necessità di ricevere un compenso.
Un'impressione su Navigando con il senno di poi? Ecco finora non posso che dire di essermi trovata molto bene con quest'agenzia che ha uno staff sempre disponibile a rispondere alle mie domande e pronto a seguirmi nelle varie fasi di questo percorso che vi racconterò meglio nei prossimi post.



 -Sarah

martedì 28 giugno 2016

#4- Host Family

È fine maggio, la scuola è ormai agli sgoccioli e la voglia di studiare neanche a dirlo morta,mentre l'ansia di ricevere una famiglia ospitante cresce sempre più. Ormai da diversi giorni sento gli altri exchange students ricevere le host family e inizio a sognare come potrebbe essere la mia, dove potrebbe vivere e quali potrebbero essere le sue abitudini...quello che non so è che la mia host fam mi sta già aspettando dall'altra parte dell'oceano, si tratta solo di finalizzare le ultime pratiche.
E così il 25 maggio, verso le 3 del pomeriggio, mi trovo su whatsapp una chiamata persa e tre messaggi da un numero sconosciuto, un numero diverso da quelli italiani e, inutile a dirsi, il mio pensiero vola subito all'America. 
A scrivermi è la mia futura host sister, una donna carinissima che abita con la sua famiglia esattamente accanto alla casa in cui vivrò io e che, nello stesso periodo, ospiterà una ragazza finlandese con cui sono stata messa in contatto fin da subito. I miei host parents sono due signori sulla sessantina, Bonnie e Dan. Dalle foto sembrano davvero molto affettuosi e simpatici e ogni messaggio in più non fa che confermarmelo, non vedo l'ora di fare la prima videochiamata con loro!
Dimenticato qualcosa?...ah sì andrò in Michigan, la regione dei grandi laghi, e più precisamente a Marcellus, un paesino di circa 1200 abitanti, nel sud dello Stato. La cittadina sembra piuttosto piccola, ma molto molto accogliente e abituata ad accogliere exchange students da tutto il mondo. Quella che sarà la mia scuola, la Marcellus High School, è anch'essa abbastanza piccola, ma presenta molte attività e materie interessanti che non vedo l'ora di provare!
Ebbene sì insomma, da quel pomeriggio posso dire anch'io "I've got a host familyy"!
La felicità scaturita da questa notizia non mi ha fatto stare più nella pelle per almeno una settimana, e lo so, può sembrare sciocco, ma essere scelti tra un'immenso numero di ragazzi per ciò che si è provoca una sensazione, o meglio un'emozione, davvero unica perchè, per qualche strano motivo in un Paese così lontano dal tuo, hanno scelto proprio te. Da un lato, ora che conosco i nomi ed i volti della mia futura famiglia in America, non esita a farsi spazio tra i miei pensieri il timore di non essere all'altezza della situazione, delle loro e delle mie aspettative, ma d'altra parte non manca neanche l'irrefrenabile desiderio di conoscere cos'ha in serbo per me quest'esperienza. 
Credo di non poter aspettare ancora a lungo.


Marcellus è indicato con la stellina rossa

Qui invece con il punto rosso


 -Sarah


sabato 4 giugno 2016

#3- Itaca

Ciao a tutti, sono tornata! E' passato parecchio tempo,lo so, e mi scuso, ma la scuola si è letteralmente impossessata di me ultimamente.
Vi ricordate il titolo della poesia con cui ho concluso l'ultimo post? Se non lo ricordate beh male male, no scherzo,ve lo dico io: ITACA.
Ma Itaca per me non è solo il titolo della poesia di Kavafis o il nome della tanto attesa patria di Odisseo...Itaca è ciò che renderà possibile la mia esperienza negli States, l'inizio di tutto.
Proprio così infatti si chiama il bando di concorso di INPS che mi ha permesso di vincere una borsa di studio per trascorre un periodo dell'anno all'estero (se volete maggiori informazioni riguardo al programma ITACA chiedete pure nei commenti).
Intorno a novembre (o forse era dicembre?), appena scoperta l'esistenza di questo bando, ho fatto domanda per provare a vincere una delle 860 borse di studio (senza però credere davvero di potercela fare). A gennaio uscì la prima graduatoria e scoprii di essere rientrata in uno di questi 860 posti. Potete immaginare le mie sensazioni di quel giorno, non stavo più nella pelle ed ero al settimo cielo: per la prima volta inizavo a pensare davvero che un'esperienza del genere avrei potuto viverla anch'io. Quella graduatoria però non era una vera e propria classifica definitiva. Per questa dovevo aspettare ancora del tempo, dopo aver scelto la durata e la meta del programma che preferivo. Avevo una speranza in più sì, ma non ancora una certezza. In fondo non ci credevo davvero e quando, al momento dell'ultima graduatoria, vidi la scritta "vincitore" accanto al mio nome, fu quasi impossibile per me pensare di avercela fatta realmente. La verità? Forse ancora ora non ho ben realizzato ciò che mi sta per succedere, la grande esperienza che avrò l'opportunità di vivere: il fatto che trascorrero sei mesi negli Stati Uniti d'America. Mi sembra strano che tutto ciò stia per accadere a me anche ora che so dove andrò e quale famiglia mi accoglierà nella sua casa; ma questa dell'host family è un'altra storia e ve la racconterò nel prossimo post.
A presto, 

 -Sarah

martedì 5 aprile 2016

#2 - La mia scelta

Scegliere di diventare un'exchange student è una decisione semplice e difficile al tempo stesso.

Amo viaggiare e ho sempre amato farlo, ma quest'esperienza non sarà un semplice viaggio e ne sono consapevole: sarà molto più difficile, ma sarà anche molto più appagante, sarà una prova di vita che dovrò affrontare da sola, in un "mondo" diverso dal mio. Ma non è forse proprio questa diversità a spingermi ad avere sete? Sì sete, sete di conoscere nuovi Paesi, persone, culture, modi di pensare e di vivere...sete e voglia di provare una vita differente dalla mia per qualche mese.

Mi è capitato tante volte di rispondere alla domanda "perchè vuoi farlo?" e una risposta che vorrei riportarvi oggi è una delle prime che diedi: "per apprendere oltre le pagine di un libro, per conoscere ciò che non può essere studiato su un banco di scuola".

La verità è che mi è capitato diverse volte di riflettere, sia per la scuola sia per moltissimi altri fattori,  se ne valesse davvero la pena e...beh ancora non posso dirvelo e forse non potrò mai farlo poichè non siamo tutti uguali, ma dentro di me qualcosa di più forte a tutti i timori ha chiesto di ascoltarlo ed ha avuto la meglio. Sì è vero le paure sono tante e non piccole, ma il desiderio di intraprendere questo percorso è molto più grande.

Se anche voi avete deciso di intraprendere un percorso simile, magari più breve o più lungo rispetto al mio, o se state pensando di intraprenderlo in futuro, vi voglio lasciare qui sotto una poesia, intitolata "Itaca", di Konstantino Kavafis, che a me è piaciuta davvero tanto e da cui ho potuto trarre diversi spunti per riflettere.

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.



               -Sarah

domenica 3 aprile 2016

#1 - Diario di un'exchange student

Ciao a tutti! Mi chiamo Sarah, ho 16 anni e frequento il terzo anno di un Liceo Classico in provincia di Milano.
Tra non molto tempo (e non  ci credo ancora!) trascorrerò un periodo di studi (e di vita) all'estero, o meglio, negli Stati Uniti d'America. Dove di preciso ancora non lo so, ma spero di scoprirlo presto. Per ora quel che so è che trascorrerò sei mesi negli Stati Uniti, sarò inserita in una famiglia americana, studierò in una American High School e per qualche tempo vivrò...as Americans do!
Ho deciso di scrivere questo blog per raccontarvi, passo per passo, quella che sarà la mia esperienza, sperando di essere d'aiuto a chi, come me, intraprenderà quest'avventura, ma anche a me stessa per ricordarne (e riviverne) le tappe salienti quando tutto ciò sarà giunto al termine. 
Ma di cosa vi parlerò?
Ecco in realtà ancora non lo so neanch'io, perchè ancora non so realmente a cosa andrò incontro e forse non lo saprò finchè non sarò arrivata negli States, finchè non sarò a tutti gli effetti un' exchange student 
Ma forse il mio spirito di exchange è già sveglio e la mia avventura, almeno in parte, è già iniziata.

                                                                                                                                            -Sarah